Come definire la qualità di una riproduzione digitale di un documento? A questa domanda si risponde dando risposta ad un’altra domanda: come si misura la qualità di una immagine digitale?
Per soddisfare l’esigenza di ottenere prodotti qualitativamente consistenti in un progetto di digitalizzazione di documenti, si devono definire i parametri di riferimento e quindi le specifiche tecniche di progetto.
Ogni progetto è una realtà unica, da analizzare nella sua specificità. Le regole di digitalizzazione dipendono essenzialmente da due fattori:
- scopo del progetto
- tipologia dei documenti
Se ad esempio, il progetto prevede la riproduzione digitale per la pubblicazione o riproduzioni anastatiche, le specifiche di riproduzione dovranno tener conto della fedeltà cromatica e geometrica molto più che in altri contesti. In questo caso le riproduzioni digitali possono avere anche uno scopo di conservazione rispetto al decadimento fisico o al danneggiamento dei documenti.
Se invece il fine del progetto è la pubblicazione tramite internet per la consultazione, si dovranno tenere presenti i parametri specifici di questa modalità di accesso ai documenti, considerando eventuali necessità particolari come quella di operare un riconoscimento OCR per la ricerca di parole all’interno del testo dell’immagine.
La tipologia dei documenti incide principalmente sulla scelta degli strumenti più idonei e di conseguenza sul prodotto finale che questi strumenti sono in grado di realizzare per risolvere l’esigenza del progetto in generale.
I documenti sono diversi per contenuto e per contenitore e questo rende necessario dotarsi di sistemi di ripresa digitali idonei o di più sistemi per le varie tipologie individuate nell’ambito progettuale.
La differenza tra trasparenti su vetro e pergamene arrotolate, per fare un esempio macroscopico, è tale da richiedere l’uso di strumenti specifici, sia per la corretta digitalizzazione che per la salvaguardia dell’integrità fisica del documento.
Elementi distintivi possono essere la tipologia di supporto, la legatura, la forma, le dimensioni, lo stato di conservazione, etc. A questi elementi dobbiamo sommare le richieste minime di progetto dettate da standards, consuetudini, omogeneità con progetti esistenti e scelte tecniche di base.
Questi dati principali, insieme ad altri secondari, ma non sempre meno importanti (specificità del progetto), concorrono alla scelta del sistema di digitalizzazione più appropriato, anche in termini di rapporto qualità/prezzo.
A questo punto e solo ora, sarà possibile definire gli standard qualitativi di riferimento per il nostro progetto.
L’unica vera costante nella digitalizzazione di documenti statici è che le sole misure possibili per verificare la qualità delle immagini sono quelle effettuate sullo strumento che le produce. In altri termini, le specifiche tecniche qualitative che si vogliono imporre al progetto, devono essere le specifiche minime del sistema di digitalizzazione.
Di conseguenza non possono essere le immagini prodotte l’oggetto dei controlli di qualità, ma bensì il sistema che le produce.
Un esempio di un sistema di controllo per sistemi di riproduzione digitale è il software OS QMTool di Zeutschel GmbH, illustrato in un breve tutorial:
Concludendo, la qualità di un documento digitale non nativo, può essere verificata solo certificando le specifiche tecniche del sistema di digitalizzazione e prevedendo nel progetto un processo di verifica sistematica dello stesso sistema.
In un prossimo articolo proveremo a dare una visione di insieme delle misure che possono essere effettuate su uno scanner o in generale su un sistema di digitalizzazione, e di quali sono gli standard ai quali si fa generalmente riferimento.